lunedì 26 marzo 2007

Tendenzialmente (quarta puntata)

Recentemente, durante una discussione on-line sulla maglia, una maglista si vantava (ortografia, grammatica e punteggiatura sono originali):
io sino all'anno scorso sapevo fare solo diritto e stop.Poi con un p di pazienza ho imparato grazie a molti giornali con spiegazioni davvero utili e ben spiegate e anche sul pc (sic!, N.d.Type) cci sono siti dove ti spiegano veramente bene prova su Adriafil ci sono tanti modelli con spiegazioni oppure sul sito di Marcella.libero.it ti spiega da come iniziare il lavoro a come chiudere le maglie ecc. p.s.comunque io sono riuscita afare già 6 maglioni perci prova !

Al mio invito a provare anche altri capi, la stessa maglista cercava di sbeffeggiarmi proponendosi di fare «un paio di mutandoni di lana» (ovviamente, l'ho mandata a leggere QueerJoe) e argomentava che (ortografia, grammatica e punteggiatura come sopra) «cardigan senza maniche, scialli e sciarpe di pizzo forse è meglio ke ti adegui ai tempi e alle tendenze li faceva mia nonna !».
Al contrario della prima maglista citata in questa serie, la signora che non concepiva che la maglia potesse essere fatta per piacere, questa persona evidentemente lavora per piacere, ma crescuta in un ambiente poco knitting-friendly come l'Italia ritiene che oggi la maglia si riduca ai maglioni di Sandra e che lavorare un capo come la Clementine Shawlette o il coprispalle modulare disegnato da Nora Gaughan in copertina su Vogue Knitting dell'inverno 2006 sia terribilmente passè.

Insomma, il rilancio della maglia a mano oggi in Italia passa necessariamente per il superamento dei vincoli culturali, nuovi e vecchi e tra di loro opposti eppure egualmente inibenti, così come per la scoperta di una maglia nuova, «interessante, sexy e ispirata», come la descrive il claim di MaM. Entrambi questi obiettivi sono legati al superamento di barriere e standard, ma anche, in un certo senso, dei confini nazionali: l'ingresso dell'Italia finalmente in un trend mondiale di rinascita (nouvelle vague, appunto, o forse sarebbe più appropriato dire, avendo usato in precedenza il termine "punk", new wave) della maglia a mano.


Puntate precedenti: 1; 2, 3.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ciao
Sono andata a leggermi la discussione on-line in questione ... e mi sono fatta un sacco di risate! Ma quanto è "gretta" questa fantomatica maglista?!? Non oso immaginare che maglioni "moderni" (dato che per lei tutto il resto risale ai tempi della nonna) possa aver realizzato ... meglio non pensarci!
Buona giornata