La storica filatura milanese Lanar ha deciso di chiudere. Attualmente, resta ancora in attività lo spaccio di via Nino Bixio (a due passi da Porta Venezia), che però la nostra "inviata" Sara Maternini (food blogger nonché una delle organizzatrici delle Girl Geek Dinner milanesi, oltre che maglista) ci annuncia chiuderà a metà dicembre. Avete quindi tempo fino al 16 dicembre per fare una gita da Lanar per fare incetta dei loro filati, sperando che li mettano in saldo. (Tra tutti, mio giudizio, chiedete se hanno ancora del lambswool!).
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lunedì 26 ottobre 2009
lunedì 5 ottobre 2009
Che cos è un prezzo accettabile?
Ci scrive Laura chiedendo: «Mi sapete indicare dove comprare [a Milano] bella lana a prezzi accettabili?».
Ecco, questo è il genere di domadna che mi lasica sempre interdetta. Mi spiego, io personalmetne sono molto attenta al rapporto tra qualità e prezzo in tutto quanto acquisto. Rapporto tra qualità e prezzo significa sicuramente attenzione al prezzo ma non isolata dall'attenzione alla qualità di ciò che si acquista. Per chiarirci, significa comprare a parità di materiale il prezzo migliore ma anche avere la coscienza che tra un materiale mediocre, uno buono e uno ottimo c'è necessariametne una discrepanza di prezzo. Insomma, non è possibile pretendere di comprare, nel nostro caso, un filato misto cacheremere, al netto di offerte speciali, sconti per fine serie o svendite di seconde scelte, allo stesso prezzo a cui si acquista un misto acrilico.
Ed ecco dove la domanda mi si incaglia. Una "bella lana" (nell'uso barbaro invalso di chiamare "lana" qualsiasi filato per aguglieria indipendentemente dalla sua composizione, laddove lana dovrebbe stare esclusivamente per "lana di pecora") è necessariamente un materiale di buona qualità. Una "bella lana" è un lambswool morbido a tre capi, è un misto merino, cachemere e seta, è baby alpaca fingering a quattro capi... E quale è un prezzo accettabile per, per dire, una matassa di corriedale e seta tinta a colori vegetali e filata a mano? Possiamo pretendere di comprare questa matassa allo stesso prezzo all'etto che spenderemmo per un modesto (se non pessimo come spesso succede) misto di lana riciclata e acrilico?
Ecco, allora: per me un buon rapporto tra prezzo e qualità è quello che caratterizza una merino crepe come la Zara di Filcrosa che si vende a circa 8 euro l'etto, ma è anche l'Artesano aran (lana e alpaca) a 10 o 11 euro l'etto, la Malabrigo silky merino a 12 o 13 euro l'etto o ancora Noro Cachemere Island (lane cachemere tinta artigianalmente dal Giappone) a 44 euro l'etto. Questi sono buoni prezzi perché sono prezzi corretti rispetto alla qualità del materiale. Viceversa, per certi mistacci che si trovano nei negozi, stopposi, spenti nei colori, assemblati in maniera priva di grazia e gusto, sgradevoli da lavorare e da indossare anche slo tre euro l'etto può essere un prezzo da furto.
Ecco, questo è il genere di domadna che mi lasica sempre interdetta. Mi spiego, io personalmetne sono molto attenta al rapporto tra qualità e prezzo in tutto quanto acquisto. Rapporto tra qualità e prezzo significa sicuramente attenzione al prezzo ma non isolata dall'attenzione alla qualità di ciò che si acquista. Per chiarirci, significa comprare a parità di materiale il prezzo migliore ma anche avere la coscienza che tra un materiale mediocre, uno buono e uno ottimo c'è necessariametne una discrepanza di prezzo. Insomma, non è possibile pretendere di comprare, nel nostro caso, un filato misto cacheremere, al netto di offerte speciali, sconti per fine serie o svendite di seconde scelte, allo stesso prezzo a cui si acquista un misto acrilico.
Ed ecco dove la domanda mi si incaglia. Una "bella lana" (nell'uso barbaro invalso di chiamare "lana" qualsiasi filato per aguglieria indipendentemente dalla sua composizione, laddove lana dovrebbe stare esclusivamente per "lana di pecora") è necessariamente un materiale di buona qualità. Una "bella lana" è un lambswool morbido a tre capi, è un misto merino, cachemere e seta, è baby alpaca fingering a quattro capi... E quale è un prezzo accettabile per, per dire, una matassa di corriedale e seta tinta a colori vegetali e filata a mano? Possiamo pretendere di comprare questa matassa allo stesso prezzo all'etto che spenderemmo per un modesto (se non pessimo come spesso succede) misto di lana riciclata e acrilico?
Ecco, allora: per me un buon rapporto tra prezzo e qualità è quello che caratterizza una merino crepe come la Zara di Filcrosa che si vende a circa 8 euro l'etto, ma è anche l'Artesano aran (lana e alpaca) a 10 o 11 euro l'etto, la Malabrigo silky merino a 12 o 13 euro l'etto o ancora Noro Cachemere Island (lane cachemere tinta artigianalmente dal Giappone) a 44 euro l'etto. Questi sono buoni prezzi perché sono prezzi corretti rispetto alla qualità del materiale. Viceversa, per certi mistacci che si trovano nei negozi, stopposi, spenti nei colori, assemblati in maniera priva di grazia e gusto, sgradevoli da lavorare e da indossare anche slo tre euro l'etto può essere un prezzo da furto.
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