sabato 31 marzo 2007

Naalbinding: prima dei ferri!

Typesetter vi ha racontato parte della storia del knitting, anche se l'informazione spesso è diverso e non sappiamo purtroppo esattamente da dove viene quell'arte.
Però, prima del lavoro a maglia, che è conosciuti in Europa dal XIV secolo, alle persone servivano conunque abiti caldi e flessibili. Per mantello certo che va bene tessuto tipo lana cotta, però sotto il cappotto? Come si faceva?
Prima spieghiamo una cosa molto importante da sapere nella storia dei tessuti e maglie. Un tessuto non è mai così flessibile come un materiale fatto a maglia, perchè nel tessuto i fili corrono sempre dritti, incrociandosi l'uno l'altro, invece la maglia presenta un filo unico che crea il tessuto intrecciandosi su se stesso secondo percorsi curvilinei; perciò è molto più flessibile. Il tessuto, ovviamente, non andava bene nei paesi più freddi perchè servivano almeno due-tre strati di vestiti caldi. Sovente le pellicce erano difficli da ottenere o troppo calde, perciò si usava una tecnica oggi poco conosciuta, la "nonna" del knitting. Si chiama naalbinding (versioni: nalbinding, nålebinding, naalebinding) che significa "la maglia con l'ago" ed era usata principalmente in Scandinavia.


L'ago è piatto, con piccolo buco per il filato. Per questa tecnica il filato non deve per forza essere lungo, si possono anche usare fili abbastanza corti per formare i loops – i punti. Ci sono tanti modi diversi per fare i capi, dei quali numerosi si sono persi.



Risultando in un materiale che, quardato in verticale, è vagamente simile alla maglia.


Certo che anche questa tecnica non è così perfetta come la maglia, perché non particolarmente flessibile ed elastica, di lenta esecuzione e è pittusto difficile da controllare (le linee curve, le diminuzioni, gli aumenti ecc.). Per questo, quando la tecnica della maglia con i ferri è arrivata in Europa, il naalbinding ha perduto il suo ruolo velocemente.

Un po' di link:

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