Ho scoperto come si fanno l'anno scorso con un giornaletto di Burda, anche se secondo loro avrei dovuto farle con degli orribili ferruzzi, mentre io ho preferito dei più comodi ferri circolari. Naturalmente qui a Palermo trovare lana per calzini è impossibile, la piazza è di uno squallore terribile e più della classica Grignasco non trovi. Ho ordinato un pacco di lana su e-bay dalla Germania ed è stato meraviglioso! Ultimo consiglio che ti chiedo: ci sono diversi libriccini (sempre in inglese) sulle calze. Ce n'è qualcuno particolarmente carino che mi puoi suggerire?
Tradizionalmente vengono lavorate con quattro o cinque ferri a due punte di lunghezza variabile compresa tra i 15 e i 35 cm: la lunghezza del ferro è legata alla tecnica di lavorazione, chi lavora con tecniche a ferro bloccato (con il ferro sotto l'ascella) tende a preferire ferri più lunghi. Modernamente, sono stta adottate anche tecniche di lavorazione con due ferri circolari, tecnica che però ha lo svantaggio per alcuni di causare un maggiore stress alle maglie di giunzione tra i due ferri e quindi aumenta il rischio di fare "scalette", ma che può essere adattata a lavorare le due calze allo stesso tempo, o con un solo ferro circolare con la tecnica detta magic loop, che però è piuttosto macchinosa e richiede ferri di qualità superiore. Personalmente, la mia tecnica preferita resta quella della lavorazione con un gioco da quattro ferri da 15 o 20 cm, ma questa scelta resta nel regno delle preferenze personali.
I ferri usati hanno un diametro compreso tra i 2 mm e i 3,5 mm, mentre la calza viene lavorata a una tensione media di 6-9 maglie per pollice (2,5 cm).
La lana da usare per la realizzazione di calze deve essere molto compatta e liscia, elastica, priva di irregolarità o nodi, irrestringibile e resistente sia alla trazione (non deve rompersi) che allo sfregamento (non deve fare pallini). È bene che contenga una certa percentuale di fibra sintetica, anche se questa non è indispensabile, sia per contenere il restringimento sia per dare maggior robustezza al capo. In caso si lavori con filati 100% lana, è buona norma aggiungere un filo di cotone da cucito o un filo di nylon specifico per calze nella lavorazione della punta o del tallone.
In Italia è abbastanza difficile trovare sul mercato lane da calzini. La migliore è forse la Strong (anche nella versione fantasia Strong Print, autorigante o a effetto jaquard) della Grignasco. On-line, è possibile acqusitarla da Un filo di..., ma ne dispongono anche molti negozi; Grignasco Strong è caratterizzata dall'essere un misto di lana merino (al 75%) più acrilico, quindi è particolarmente morbida, ma potrebbe tendere comunque a un lieve infeltrimento se usata in maniera intensiva per calze da portare quotidianamente per tutto il giorno. Altre lane da calzini vengono prodotte da Mondial (Ciao, 75% lana, 25% acrilico) e da altre case minori, ma resta di difficile reperimento. Per chi volesse cimentarsi, un consiglio è quello di considerare anche l'acquisto da venditori stranieri. Un ottimo negozio inglese è Angel Yarns, che offre un ottimo servizio e una vasta gamma di filati specifici, che spaziano da quello a suo marchio, nelle versioni tinta unita o tinto a mano, le lane tedesche Regia, Opal e Lana Grossa (prodotta in Italia da Grignasco), i filati tinti a mano da Lucy Neatby, e l'insolita Tofutsies, con cotone e filato di chitina. per qualcosa di più insolito, potete rivolgervi a Lucia, che dalla California (ma è italianissima) tinge a mano, anche su richiesta, filati per calze e non solo e quindi li vende sul suo negozio on-line; i filati di Lucia non sono economici, ma sono sicuramente unici.
Se, viceversa, desiderate delle calze da portare solo in casa, magari nelle sere più fredde, potete considerare l'idea di lavorarli con un filato 100% merino non specifico: risulteranno caldissime ma si rovineranno facilmente se usate per tutto il giorno.
Se volete imparare a lavorare le calze o avete già un'infarinatura ma desiderate migliorare la vostra tecnica, vi posso consigliare tre libri, tutti in inglese. Getting Started Knitting Socks è l'ultimo nato dalla mente di Ann Budd e si propone come una vera e propria scuola di calzini, con cui imparare a lavorare calzini dalla punta a salire (toe-up) o dal bordo a scendere (cuff-down) con talloni e punte lavoratti con varie tecniche. Sensational Knitted Socks, di Charlene Schurch si propone in maniera simile, illustrando vari tipi di punte e talloni su calze lavorate dalla punta o dal bordo da "arredare" con, di volta in volta, punti diversi. Per finire, Knitting Vintage Socks, di Nancy Bush è centrato sulla riproposizione in una veste appena lievemente attualizzato, magari solo grazie all'uso di un filato moderno, delle più belle calze pubblicate tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo dalla rivista Weldon's Practical Needlework, ma ha una parte introduttiva che presenta quattro diversi tipi di tallone e cinque diverse punte, oltre a quattro modelli diversi di calze "basiche" (tutte rigorosamente lavorate dal bordo a scendere) utili come introduzione a questo tipo di lavoro.
Se non vi fidate del vostro inglese, o se non ve la sentite ancora di spendere dei soldi, potete scaricare gratuitamente le mie Pervinche: calze basiche a maglia rasata e ottime per imparare a lavorare questo capo.
2 commenti:
Grazie Typesetter, sei una fonte inesauribile di informazioni! Quanto prima metterò sul mio blog le mie prime calzine! Inoltre vorrei pubblicare un bolero nero in cotone, che mi è riuscito particolarmente bene (ma giudicherai tu...) con le spiegazioni in taglia 44: è un mio modello originale!
A presto.
Ma le tue "pervinche" non ci sono piu' su "unfilodi" :(
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