Chiunque lavori a maglia ha progetti che non vedranno mai la luce stipati da qualche parte. Per non dire di quel vecchio maglione ormai completamente fuori moda o che ci ha annoiato o quel maglione comprato anni fa che si è lievemente infeltrito e ristretto. Il problema, poi, diventa macroscopico per chi ha bambini: il problema dei bambini è che cescono più in fretta di quanto consumino i vestiti, quindi il maglione che gli avevano fatto la scorsa primavera perché gli andasse largo, era giusto lo scorso autunno e questa primavera già è un po' cortino... Che fare?
La soluzione è disfare e riutilizzare la lana. Diciamo pure che le nostre nonne e bisnonne non buttavano mai lana che non fosse stata utilizzata fino alla consunzione: il maglione con le maniche lise diventava un gilet senza maniche, poi una sciarpa o una coperta (assieme ad altri avanzi). E anche a noi scoccia buttare via un intero maglione, soprattutto se la lana per farlo (quella merino così bella e morbida...) ci era costata una fortuna, per colpa di una piccola bruciatura da qualche parte.
Però la "lana disfata" nel frattempo si è deformata ed è diventata tutta "ricciolina", difficile da lavorare e che produce un tesssuto irregolare. Su Knitty, Theresa spiega come riciclare al meglio una lana già usata. In soldoni, una volta disfato il capo, fate con la lana una o più matasse arrotolando la lana su un arcolaio o anche attorno allo schienale di una sedia, quindi legatela in almeno tre punti con un filo che non rischi di macchiarla (in uno di questi punti, legate al filo i capi della matassa, in modo da poterli ritrovare facilmente), mettetela a mollo in acqua tiepida, se necessario con un po' di detersivo delicato, sciacquatela delicatamente e strizzate la matassa. per finie, appendete la matassa finché non si sarà asciugata. Il peso del filato bagnato stenderà i riccioli e la liscerà.
Ci sono poi altri metodi per ottenere il medesimo risultato. Se la lana è pulita (in questo caso, meglio lavare il capo prima di disfarlo, soprattutto se non viene dagli armadi di casa) si può semplicemente appendere la matassa appena fatta in bagno, a secco, per qualche giorno. Il vapore della doccia dovrebbe già da solo liasciare a sufficienza la lana. Una tecnica alternativa utile per chi ha poco spazio consiste nell'avvolgere i gomitoli ben stretti facendo scorrere la lana, mentre la si ingomitola, in una pezza bagnata; il filo si inumidisce appena di quanto indispensabile e la tensione del gomitolo la stira. In questo caso, va detto, il filato perde ulteriormente di corpo.
Per finire, c'è il mio metodo preferito: disfo, ingomitolo e rilavoro, cercando di lavorare piuttosto stretta. Il tessuto viene un po' irregolare, ma dopo un paio di lavaggi si uniforma.
La soluzione è disfare e riutilizzare la lana. Diciamo pure che le nostre nonne e bisnonne non buttavano mai lana che non fosse stata utilizzata fino alla consunzione: il maglione con le maniche lise diventava un gilet senza maniche, poi una sciarpa o una coperta (assieme ad altri avanzi). E anche a noi scoccia buttare via un intero maglione, soprattutto se la lana per farlo (quella merino così bella e morbida...) ci era costata una fortuna, per colpa di una piccola bruciatura da qualche parte.
Però la "lana disfata" nel frattempo si è deformata ed è diventata tutta "ricciolina", difficile da lavorare e che produce un tesssuto irregolare. Su Knitty, Theresa spiega come riciclare al meglio una lana già usata. In soldoni, una volta disfato il capo, fate con la lana una o più matasse arrotolando la lana su un arcolaio o anche attorno allo schienale di una sedia, quindi legatela in almeno tre punti con un filo che non rischi di macchiarla (in uno di questi punti, legate al filo i capi della matassa, in modo da poterli ritrovare facilmente), mettetela a mollo in acqua tiepida, se necessario con un po' di detersivo delicato, sciacquatela delicatamente e strizzate la matassa. per finie, appendete la matassa finché non si sarà asciugata. Il peso del filato bagnato stenderà i riccioli e la liscerà.
Ci sono poi altri metodi per ottenere il medesimo risultato. Se la lana è pulita (in questo caso, meglio lavare il capo prima di disfarlo, soprattutto se non viene dagli armadi di casa) si può semplicemente appendere la matassa appena fatta in bagno, a secco, per qualche giorno. Il vapore della doccia dovrebbe già da solo liasciare a sufficienza la lana. Una tecnica alternativa utile per chi ha poco spazio consiste nell'avvolgere i gomitoli ben stretti facendo scorrere la lana, mentre la si ingomitola, in una pezza bagnata; il filo si inumidisce appena di quanto indispensabile e la tensione del gomitolo la stira. In questo caso, va detto, il filato perde ulteriormente di corpo.
Per finire, c'è il mio metodo preferito: disfo, ingomitolo e rilavoro, cercando di lavorare piuttosto stretta. Il tessuto viene un po' irregolare, ma dopo un paio di lavaggi si uniforma.
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